Note tecniche Preamplificatori

di Luca Chiomenti

Ci sono molte ragioni per cui i preamplificatori Riviera possono essere considerati diversi dagli altri. Il motivo principale è che tutto, in questi apparecchi, è stato ottimizzato per il risultato musicale e non (solo) per quello tecnico. Questa ottimizzazione ha coinvolto molti più aspetti di quelli che normalmente vengono presi in considerazione. Tra i punti teorici comuni a tutti i progetti Riviera, quelli che seguono sono particolarmente significativi per i preamplificatori.

  • Ottimizzazione della distorsione in ampiezza ed in frequenza: la THD deve essere contenuta ma soprattutto deve avere un andamento ottimizzato rispetto alla distorsione dell’orecchio. Questo significa predominanza delle armoniche di basso ordine, con una regolare distribuzione in frequenza e con il livello della distorsione monotonicamente crescente in funzione dell’uscita. Anche ad alti livelli di uscita il circuito deve esibire uno spettro della distorsione dalla forma più vicina possibile a quella della distorsione dell’orecchio.
  • Assenza di retroazione totale (Zero Overall Feedback) ed uso quanto più contenuto possibile di retroazione locale, per limitare gli effetti negativi che questa tecnica induce al risultato sonoro. Ritengo questa la strada maestra per arrivare al comportamento desiderato in termini di distorsione.
  • Una buona banda passante anche ad anello aperto.
  • Massima attenzione alla sezione di alimentazione, intesa non solo come dimensionamento (grosso) ma soprattutto va considerato che l’alimentatore è compreso nel percorso del segnale e quindi deve comportarsi come un circuito audio, ovvero deve “suonare”.

Di seguito la loro traduzione in pratica nei preamplificatori.

Il circuito che tratta il segnale è interamente a tubi, in pura classe A e Zero Feedback. Si tratta di un circuito che unisce prestazioni tecniche molto spinte e risultati musicali eccezionali. È un SRPP progettato ed ottimizzato per fornire una distorsione con una distribuzione “aurale” delle armoniche, caratteristica comune a tutti i progetti Riviera e che lo rende assolutamente trasparente per l’orecchio umano. Per ottenere questo risultato non viene usata alcuna forma di retroazione. L’ottimizzazione ha riguardato molti aspetti: il punto di lavoro dei dispositivi attivi, la scelta del migliore mix per i componenti passivi, la struttura meccanica ed altro ancora.

Le alimentazioni. Non sono switching: si tratta sempre di alimentatori lineari di tipo tradizionale e molto sovradimensionati. I trasformatori di alimentazione sono ben più consistenti di quelli che normalmente equipaggiano dei preamplificatori. Il punto chiave è però un altro: poiché anche l’alimentatore è attraversato dal segnale, esso va progettato come un circuito audio. Infatti è stato sviluppato pensando al risultato musicale, con l’impiego di soluzioni inconsuete ed eleganti. Il filtraggio è sempre realizzato con filtri a doppio pigreco, in alcuni casi resistivo, in altri induttivo. L’alimentazione anodica è stabilizzata con circuiti non convenzionali. Complessivamente nei nostri preamplificatori ci sono almeno 5 distinte alimentazioni stabilizzate (in alcuni apparecchi sono di più).

Gli ingressi sono sempre bilanciati veri e sono realizzati quasi sempre con trasformatori di elevatissima qualità, con nucleo in mumetal e schermatura esterna in mumetal.

Il controllo di volume impiega potenziometri motorizzati della massima qualità (su alcuni apparecchi sono pezzi custom esclusivi), montati elasticamente sul telaio per evitare la trasmissione di vibrazioni. Il percorso del segnale dall’ingresso al potenziometro è minimizzato, per questo spesso il potenziometro è montato distante dal pannello frontale e collegato con una barra di ottone ed un giunto cardanico.

Il controllo di bilanciamento è realizzato con potenziometri o partitori resistivi montati sull’uscita e non sull’ingresso. Questo consente di evitare i due potenziometri in cascata all’ingresso (volume e balance, come accade normalmente), poiché ritengo che questa soluzione sia responsabile di un significativo degrado del risultato sonoro.

Sul segnale è presente un unico condensatore. Poiché non esiste un singolo componente perfettamente neutro dal punto di vista sonoro, ho creato un mix di vari condensatori di diverse tecnologie, selezionati ed ottimizzati per il miglior risultato sonoro in ciascun apparecchio.

Quando presente, l’uscita bilanciata è realizzata con trasformatori custom di eccezionale qualità. Poiché ritengo che questi componenti contribuiscano ad ottenere un risultato di riferimento, essi sono stati usati anche sull’uscita sbilanciata. In questo modo è certo che i risultati offerti dall’uscita bilanciata e da quella sbilanciata siano assolutamente uguali.

Lo chassis. Da sempre riteniamo che il comportamento meccanico di un apparecchio, in particolare di un preamplificatore, abbia un’influenza significativa sul risultato sonoro complessivo. Ecco perché è stata dedicata una cura estrema alla parte meccanica degli apparecchi: questo è un altro aspetto della ottimizzazione complessiva. Tutti gli apparecchi impiegano parti del telaio lavorate dal pieno.

Occorre infine precisare, quando si fa riferimento alle valutazioni di ascolto ed alla ottimizzazione del risultato sonoro, non ci focalizziamo su un solo aspetto del risultato (la migliore risoluzione, la massima dinamica, il maggiore impatto, i bassi più profondi, la maggiore velocità e così via). Se si estremizza un solo aspetto lo si fa a scapito dell’equilibrio complessivo, perdendo l’armonia tra i diversi aspetti: così si finisce per perdere la musica e la musicalità. Lo scopo finale è quello di ottenere il miglior equilibrio tra tutti i parametri della riproduzione, poiché ognuno è importante nella musica.

L’obiettivo di ciascun prodotto Riviera è quello di riprodurre la musica nel modo più naturale possibile, come in un concerto dal vivo.

di Luca Chiomenti

Ci sono molte ragioni per cui i preamplificatori Riviera possono essere considerati diversi dagli altri. Il motivo principale è che tutto, in questi apparecchi, è stato ottimizzato per il risultato musicale e non (solo) per quello tecnico. Questa ottimizzazione ha coinvolto molti più aspetti di quelli che normalmente vengono presi in considerazione. Tra i punti teorici comuni a tutti i progetti Riviera, quelli che seguono sono particolarmente significativi per i preamplificatori.

  • Ottimizzazione della distorsione in ampiezza ed in frequenza: la THD deve essere contenuta ma soprattutto deve avere un andamento ottimizzato rispetto alla distorsione dell’orecchio. Questo significa predominanza delle armoniche di basso ordine, con una regolare distribuzione in frequenza e con il livello della distorsione monotonicamente crescente in funzione dell’uscita. Anche ad alti livelli di uscita il circuito deve esibire uno spettro della distorsione dalla forma più vicina possibile a quella della distorsione dell’orecchio.
  • Assenza di retroazione totale (Zero Overall Feedback) ed uso quanto più contenuto possibile di retroazione locale, per limitare gli effetti negativi che questa tecnica induce al risultato sonoro. Ritengo questa la strada maestra per arrivare al comportamento desiderato in termini di distorsione.
  • Una buona banda passante anche ad anello aperto.
  • Massima attenzione alla sezione di alimentazione, intesa non solo come dimensionamento (grosso) ma soprattutto va considerato che l’alimentatore è compreso nel percorso del segnale e quindi deve comportarsi come un circuito audio, ovvero deve “suonare”.

Di seguito la loro traduzione in pratica nei preamplificatori.

Il circuito che tratta il segnale è interamente a tubi, in pura classe A e Zero Feedback. Si tratta di un circuito che unisce prestazioni tecniche molto spinte e risultati musicali eccezionali. È un SRPP progettato ed ottimizzato per fornire una distorsione con una distribuzione “aurale” delle armoniche, caratteristica comune a tutti i progetti Riviera e che lo rende assolutamente trasparente per l’orecchio umano. Per ottenere questo risultato non viene usata alcuna forma di retroazione. L’ottimizzazione ha riguardato molti aspetti: il punto di lavoro dei dispositivi attivi, la scelta del migliore mix per i componenti passivi, la struttura meccanica ed altro ancora.

Le alimentazioni. Non sono switching: si tratta sempre di alimentatori lineari di tipo tradizionale e molto sovradimensionati. I trasformatori di alimentazione sono ben più consistenti di quelli che normalmente equipaggiano dei preamplificatori. Il punto chiave è però un altro: poiché anche l’alimentatore è attraversato dal segnale, esso va progettato come un circuito audio. Infatti è stato sviluppato pensando al risultato musicale, con l’impiego di soluzioni inconsuete ed eleganti. Il filtraggio è sempre realizzato con filtri a doppio pigreco, in alcuni casi resistivo, in altri induttivo. L’alimentazione anodica è stabilizzata con circuiti non convenzionali. Complessivamente nei nostri preamplificatori ci sono almeno 5 distinte alimentazioni stabilizzate (in alcuni apparecchi sono di più).

Gli ingressi sono sempre bilanciati veri e sono realizzati quasi sempre con trasformatori di elevatissima qualità, con nucleo in mumetal e schermatura esterna in mumetal.

Il controllo di volume impiega potenziometri motorizzati della massima qualità (su alcuni apparecchi sono pezzi custom esclusivi), montati elasticamente sul telaio per evitare la trasmissione di vibrazioni. Il percorso del segnale dall’ingresso al potenziometro è minimizzato, per questo spesso il potenziometro è montato distante dal pannello frontale e collegato con una barra di ottone ed un giunto cardanico.

Il controllo di bilanciamento è realizzato con potenziometri o partitori resistivi montati sull’uscita e non sull’ingresso. Questo consente di evitare i due potenziometri in cascata all’ingresso (volume e balance, come accade normalmente), poiché ritengo che questa soluzione sia responsabile di un significativo degrado del risultato sonoro.

Sul segnale è presente un unico condensatore. Poiché non esiste un singolo componente perfettamente neutro dal punto di vista sonoro, ho creato un mix di vari condensatori di diverse tecnologie, selezionati ed ottimizzati per il miglior risultato sonoro in ciascun apparecchio.

Quando presente, l’uscita bilanciata è realizzata con trasformatori custom di eccezionale qualità. Poiché ritengo che questi componenti contribuiscano ad ottenere un risultato di riferimento, essi sono stati usati anche sull’uscita sbilanciata. In questo modo è certo che i risultati offerti dall’uscita bilanciata e da quella sbilanciata siano assolutamente uguali.

Lo chassis. Da sempre riteniamo che il comportamento meccanico di un apparecchio, in particolare di un preamplificatore, abbia un’influenza significativa sul risultato sonoro complessivo. Ecco perché è stata dedicata una cura estrema alla parte meccanica degli apparecchi: questo è un altro aspetto della ottimizzazione complessiva. Tutti gli apparecchi impiegano parti del telaio lavorate dal pieno.

Occorre infine precisare, quando si fa riferimento alle valutazioni di ascolto ed alla ottimizzazione del risultato sonoro, non ci focalizziamo su un solo aspetto del risultato (la migliore risoluzione, la massima dinamica, il maggiore impatto, i bassi più profondi, la maggiore velocità e così via). Se si estremizza un solo aspetto lo si fa a scapito dell’equilibrio complessivo, perdendo l’armonia tra i diversi aspetti: così si finisce per perdere la musica e la musicalità. Lo scopo finale è quello di ottenere il miglior equilibrio tra tutti i parametri della riproduzione, poiché ognuno è importante nella musica.

L’obiettivo di ciascun prodotto Riviera è quello di riprodurre la musica nel modo più naturale possibile, come in un concerto dal vivo.